Foraging, la cucina con le erbe spontanee che ha rivoluzionato i ristoranti
Si chiama foraging la pratica di raccogliere erbe spontanee per creare piatti autentici che hanno rivoluzionato il mondo dei ristoranti.
Raccogliere erbe spontanee nei campi e nei boschi per portarle nelle cucine dei ristoranti e realizzare piatti straordinari. Il foraging, nuova tendenza nella ristorazione, ci riporta alle origini, verso le usanze delle nostre nonne che in campagna passeggiavano alla ricerca di tarassaco per l’insalata e cicoria selvatica.
Se negli anni queste erbe dal sapore autentico sono state etichettate come “erbacce”, nell’ultimo periodo una rivoluzione culinaria punta a riscoprire consistenze e aromi delle piante che crescono spontanee e che possono regalarci qualcosa di unico. Un progetto partito, quasi per caso, dal Noma di Copenhagen dove lo chef René Redzepi, armato di stivali di gomma e maglione, ha iniziato a raccogliere le erbe del sottobosco per creare piatti stellati. Il risultato sono creazioni genuine, che ci riportano alle origini, in grado di regalare a questo coraggioso chef la vetta nella classifica della prestigiosa 50 Best Restaurants.
Cos’è il foraging
Cos’è il foraging? Si tratta di una pratica antichissima che, come anticipato, era cara alle nostre nonne. Con questo termine si indica l’attività di raccogliere, nei prati o nei boschi, il cibo che cresce spontaneo senza danneggiare in alcun modo la Natura. Le erbe si possono trovare nei prati o nei campi, nelle foreste o nei boschi di montagna, sugli argini dei fiumi, in prossimità di laghi o lagune. Accanto alle erbe c’è un mondo variegato, fatto di profumi e sapori che abbiamo dimenticato. Il foraging prevede infatti la raccolta di foglie, radici, frutti, bacche, muschi, licheni, cortecce, alghe e piante acquatiche. Una vera e propria meraviglia naturale che attende solo di essere scoperta e apprezzata.