Immergersi nella Natura e regalarsi una vacanza che sia attiva e vivace. Per un week end, una settimana o un giorno, le Colline del Prosecco sono l’ideale per fare sport, grazie a tantissime attività e itinerari dedicati.
Le colline infatti offrono non solo panorami mozzafiato, ma anche la possibilità di assaporare e vivere al meglio l’atmosfera che si respira nelle zone in cui viene prodotto il Prosecco Superiore. Dalla mountain bike al trekking, sono numerose le strade a bassa percorrenza e i percorsi che consentono di immergersi in questa atmosfera davvero magica.
Fare sport nelle colline del Prosecco rappresenta un’esperienza unica e irripetibile. Un modo per conoscere a Natura da vicino e per regalarsi giornate all’insegna della Natura, del buon cibo e soprattutto del buon bere. Castagneti secolari, boschi di faggio, vigneti e borghi rurali si alternano, colorando il paesaggio in modo meraviglioso. Immaginate di passeggiare in quest’atmosfera stupenda o di regalarvi una pedalata con tutta la famiglia. Il tutto respirando aria fresca e gustando sapori nuovi, con gli occhi pieni di bellezza.
Romantica, sensuale, semplicemente unica: Venezia è una città ricca di sfaccettature, capace di stregare e conquistare i suoi visitatori con numerose meraviglie. Monumenti, scorci da cartolina e storie antiche creano un mix imperdibile, anche per una visita a piedi di un giorno.
Venezia ha tantissimo da offrire ai suoi visitatori e mille attrazioni, nonostante ciò è possibile – se ci si organizza bene – visitarla in un solo giorno e a piedi. Gli itinerari classici solitamente partono dalla stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia e arrivano in piazza San Marco.
Iniziate il vostro tour uscendo dalla stazione. Svoltate a sinistra e in seguito proseguite in direzione di Rialto/San Marco. In questo modo arriverete quasi subito nella piazza più famosa di Venezia, quella di San Marco. Lasciatevi affascinare dalla maestosità di questo luogo e respirate l’atmosfera antica e unica di Venezia, dove il tempo sembra essersi fermato fra balli in maschera, dame e intrighi.
Il viaggio prosegue poi lungo i sestiere di San Paolo e Dorsoduro che si trovano sulle sponde del Canal Grande. Perdetevi nelle stradine strette, fra botteghe artigiane e facciate di case nobiliari, fotografate le gondole che navigano placide e lasciatevi affascinare dalla bellezza della laguna. Se monumenti e musei non vi bastano, potreste inoltre pensare di dedicare metà della giornata a un tour in barca in direzione di Burano e Murano per scoprire appieno l’arte di Venezia.
Situato in provincia di Treviso, fra colline verdi e storia, Vittorio Veneto è una cittadina magica e tutta da scoprire. Un luogo in cui arte, passato e amore per il buon bere si mescolano per creare qualcosa di unico.
Ogni anno sono tantissime le persone che scelgono di visitare Vittorio Veneto, attirate dalla sua bellezza e da tutto ciò che ha da offrire. Il centro storico offre ville, chiese e palazzi da ammirare, passeggiando a piedi, sorseggiando un bicchiere di Prosecco e gustando specialità locali. La meraviglia continua nelle colline circostanti fra natura incontaminata e filari di viti. Un piacere per gli occhi, il cuore e il palato.
Per scoprire la storia di Vittorio Veneto dobbiamo tornare indietro sino al 1866 quando i centri di Ceneda e Serravalle vennero fusi insieme. Chiamata inizialmente Vittorio per onorare il Re d’Italia, la cittadina nel 1923 venne rinominata Vittorio Veneto. Oggi passeggiare fra le strade alberate è come fare un viaggio nel tempo, tornando indietro all’Ottocento. I giardini, la piazza del Municipio, la villa in stile liberty, tutto racconta una storia, affascina e rapisce.
Le Colline del Prosecco sono un paradiso tutto da scoprire, fatto di cultura, arte, ma soprattutto di bellezze naturali, accompagnate da un patrimonio enogastronomico straordinario. Una terra caratterizzata da colline verdi, abbellite dai ricami dei vigneti, capaci di regalare un vino senza pari, il Prosecco Superiore DOCG.
Quest’area è un vero e proprio paradiso gastronomico, con prodotti tipici eccellenti come la sopressa, il radicchio IGP di Treviso, ma anche la casatella DOP e i piatti più famosi della tradizione veneta, dalla sopa casa al fegato alla veneziana, sino alla pasta e fagioli.
Ingegno umano e bellezza naturale si mescolano nel territorio delle Colline del Prosecco. Fra i siti Unesco più famosi al mondo, questa zona è caratterizzata da un mosaico di vigne che rivestono interamente valli e pendii delle colline, fra borghi e boschi. Qui vengono coltivate da secoli le viti con fatica e grande passione, fra duro lavoro e un amore sconfinato per la terra.
Patrimonio dell’Umanità Unesco, luogo magico e ricco di gusto: parliamo delle Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, un percorso che ci porta alla scoperta di vigne, borghi e prodotti tipici. Una terra meravigliosa in provincia di Treviso che parte da Valdobbiadene e si estende in direzione di Bassano del Grappa e Vittorio Veneto, arrivando a lambire Venezia.
In quest’angolo d’Italia, famoso in tutto il mondo, l’interazione fra la Natura e l’uomo ha consentito di creare un paesaggio culturale e naturale che è unico. Un territorio straordinario in cui gli agricoltori, con sapienza, ingegno e passione, hanno modellato e adattato l’area ai propri bisogni. Oggi visitando questi luoghi si possono ammirare i dorsali collinari, i villaggi, le foreste e i piccoli vigneti posizionati sui terrazzamenti erbosi (ciglioni) che creano una sorta di mosaico.
Un quadro colorato fatto di filari di viti in pendenza e di profumi che sono unici al mondo. Qui il lavoro viene compiuto tutto a mano, con passione, seguendo una lunga tradizione, mentre le aree vitate sono intervallate da zone boscose, creano una rete ecologica meravigliosa e in grado di garantire alta qualità.
Icona della “dolce vita” per eccellenza, la vespa è il mezzo perfetto per scoprire le colline del Prosecco, fra Vittorio Veneto e Conegliano. Un luogo straordinario e unico al mondo, da esplorare in sella a una due ruote, per vivere un sogno fatto di degustazioni, borghi e paesaggi mozzafiato.
Immagina un itinerario che si snoda fra le stradine, percorrendo saliscendi dolci, fra colline verdi e filari di viti. Un’avventura perfetta da vivere da soli oppure in compagnia, respirando l’aria fresca di questa zona d’Italia e fotografando il paesaggio costellato di filari.
Da Conegliano sino a Valdobbiadene, quest’area comprende oltre 30 chilometri di stradine, colline e vitigni, punteggiate da agriturismi e cantine in cui fermarsi per gustare un bicchiere di Prosecco e provare i piatti tipici. In sella ad una vespa è possibile esplorare al massimo delle sue potenzialità le Prosecco Hills, scovando luoghi segreti ed esclusivi, assaporando profumi straordinari e scoprendo sempre di più la cultura del vino.
L’itinerario parte da Vittorio Veneto per conoscere da subito le colline verdi che caratterizzano Refrontolo e Tarzo. Da qui, una curva dopo l’altra e una foto dopo l’altra, si arriva a Molinetto della Croda, un antichissimo mulino che con i suoi Cinquecento anni di storia non smette di stupire. Procedendo si giunge nella pittoresca Rolle, sino a Follo e Saccol.
Vigneti che sembra non abbiano una fine, aromi che inebriano e un panorama unico al mondo: le colline di Conegliano sono conosciute e apprezzate grazie a degustazioni, itinerari enogastronomici e percorsi alla scoperta del vino. Un’area che custodisce meravigliosi gioielli come chiese, mulini, borghi e castelli.
Nel 2019 le colline di Conegliano e Valdobbiadene sono state di dichiarate Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Visitare questo luogo significa avere la possibilità di ammirare vigneti su terrazze erbose, dorsali collinari, borghi medievali, boschi e villaggi. Un terreno incantevole in cui uomo e Natura coesistono in equilibrio fra bellezza e sapori travolgenti.
Viaggiare fra le colline del Prosecco significa prima di tutto fermarsi, respirare a fondo, osservare il paesaggio, degustare un po’ di bollicine e scoprire capolavori e punti d’interesse. Si parte, ad esempio, dal Molinetto della Croda a Refrontolo, nel cuore della Marca Trevigiana, esempio di architettura rurale del XVII secolo. Verso Follina si trova invece l’Abbazia Cistercense di Santa Maria, da qui si giunge a Farra di Soligo, comune fra i colli con le Torri di Credazzo e i resti dell’antico castello dei famosi conti Da Camino. Proseguendo è possibile visitare San Pietro di Feletto, ma anche ammirare la valle del Cervaro, fra le colline vitate e le meravigliose vie del Borgo Antiga.
Fra le esperienze più belle da fare nelle vigne del Prosecco c’è senza dubbio la Vendemmia Notturna che si svolge ne La Vigna di Sarah. Una serata che è ormai diventata una ricorrenza annuale molto attesa e che consente a chi partecipa di scoprire il fascino della vendemmia e la tradizione vitivinicola delle colline di Conegliano. Un evento che permette non solo di festeggiare al meglio l’inizio della vendemmia, ma anche per scoprire la filosofia di Sarah Dei Tos.
La luna e le temperature notturne infatti permettono di ottenere un Prosecco dal carattere irripetibile. Grappoli di Luna è uno spumante Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG decisamente unico con una straordinaria complessità sensoriale. La sua raffinatezza è legata alla lavorazione rapida degli acini che vengono colti durante una notte di luna piena, proprio fra fine agosto e la primissima metà di settembre. Questo Prosecco presenta bollicine eleganti e sottili, con un colore giallo paglierino e riflessi argentei che richiamano la luna. Un’esperienza da concludere assaporando una bottiglia insieme a un piatto di Tagliolini ai Grappoli di Luna su una crema di carote con seppioline scottate o accompagnata ai Risi e Bisi, piatto tipico della tradizione veneta.
Nell’agriturismo La Vigna di Sarah è possibile vivere tantissime altre esperienze meravigliose e indimenticabili legate al Prosecco. Immaginate, ad esempio, di poter cenare fra i filari di viti, assaporando ricette genuine e gustose, preparate con i prodotti dell’orto biodinamico presente nell’azienda. Ma anche di fare un pic nic con degustazione sul prato, godendovi il paesaggio meraviglioso. Le attività da svolgere però non si fermano qui. Nella zona di Vittorio Veneto è possibile anche scoprire borghi, storie e luoghi sacri, praticare equitazioni ed escursioni, dedicarsi al trekking ed esplorare le colline e i sentieri in mountain bike, godendosi la tranquillità, la pace e il fascino di questi luoghi.
Amato, sorseggiato, apprezzato in tutto il mondo: il Prosecco Valdobbiadene millesimato è un gioiello italiano esportato ovunque. In qualsiasi angolo della Terra, da Nord a Sud, da Est a Ovest, non c’è luogo in cui un aperitivo, una cena, un pranzo o una pausa non siano accompagnati da un bicchiere di Prosecco.
Alta qualità, tante zone, etichette e produttori rendono il Prosecco un vino straordinario, simbolo del Made in Italy. Viene prodotto da uve glera nell’area fra Verona e Venezia, nella splendida regione Veneto. Parliamo di un’uva tipica di queste zone, con una bassa acidità e un’altissima capacità di concentrare nell’acino gli zuccheri, sviluppando aromi eleganti e straordinari, con note di fiori di campo, erbe aromatiche, mela e pera.
Il Prosecco solitamente viene prodotto usando il metodo Charmat. Ciò significa che la presa di spuma viene realizzata in autoclavi, in seguito si aggiunge un composto di zuccheri e lieviti che fa ripartire la fermentazione. Questa particolare tecnica di produzione è ottima per l’uva glera, poiché ne preserva al massimo il bouquet fruttato e l’aromaticità sottile. Lo stile, la complessità e la classe del Prosecco si differenziano a seconda delle aree di produzione, dando vita a un prodotto ricco di sfumature e storie da raccontare.
Il Prosecco più classico è senza dubbio quello Extra Dry, dosato leggermente con residuo zuccherino, è avvolgente e cremoso, con una complessità aromatica e una morbidezza che gli conferisce corpo. Più schietto, immediato e teso, anche il Prosecco Brut è molto apprezzato. Per chi non ama i compromessi e cerca il meglio c’è invece il Prosecco Extra Brut, caratterizzato da acidità elevate e una sapidità ricchissima dei terroir.
Il Prosecco è attualmente regolato dai disciplinari di produzione che hanno il compito di stabilirne e garantirne la qualità. Il Prosecco che viene etichettato come DOC comprende i vigneti di pianura che si trovano in Veneto e Friuli. Il prodotto migliore e maggiormente apprezzato arriva senza dubbio dalle colline di Conegliano-Valdobbiadene (DOCG), alte, ripide e verdi, con una tradizione produttiva secolare.
In quest’area i minerali presenti nel suolo, le escursioni termiche e l’esposizione dei versanti rendono l’uva glera un capolavoro con una grandissima finezza aromatica, struttura e mineralità. Non a caso queste zone sono state decretate come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il Prosecco Millesimato, nel dettaglio, è caratterizzato da una straordinaria attenzione e cura, sia in cantina che in vigna.
Si distingue dal Prosecco Cuvèe per alcune caratteristiche. Quello Millesimato infatti viene realizzato usando uve che sono state raccolte nello stesso anno, mentre il Cuvée viene creato grazie a una miscela di uve oppure unendo uve che arrivano da diverse annate.
Grappoli di luna de La Vigna di Sarah, ad esempio, è il primo Prosecco che nasce da una vendemmia notturna. Lo scopo è quello di sfruttare le temperature della notte, utili per rallentare il processo delle uve durante la raccolta, preservandone in questo modo i profumi e gli aromi. Il risultato è un vino spumante dal perlage finissimo e persistente, cremoso e di un colore giallo paglierino. Delicato all’olfatto, questo Prosecco ha un sapore di bouquet di fiori e regala deliziosi profumi aromatici. Non a caso è eccellente accompagnato con piatti a base di pesce o tartare.
Natura, splendidi borghi, ma soprattutto un itinerario gastronomico da scoprire, assaporare e gustare: le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene hanno molto da offrire ai visitatori e rappresentano un vero e proprio paradiso per i sensi.
Parliamo infatti di un territorio iscritto nella prestigiosa lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco per il suo valore e la sua immensa bellezza. Una zona che abbraccia l’area collinare della provincia di Treviso che va da Valdobbiadene sino a Vittorio Veneto, in cui si produce il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg.
Passione, bellezza e buon cibo si intrecciano fra le colline del Prosecco: un mosaico fatto di vigne che ricoprono le colline e le valli, fra borghi storici e boschi incontaminati. In quest’area le viti vengono coltivate da secoli, con dedizione e passione, tramandando questo lavoro di generazione in generazione. Attraversare queste colline, circondati dai pendii verdi e dai terrazzati ricoperti di viti, regala emozioni straordinarie e indimenticabili. Non importa se in sella ad una bici, a piedi oppure in moto, la Strada del Prosecco – che da Conegliano porta a Valdobbiadene – rappresenta una tappa obbligatoria per bere e mangiare in modo unico.
L’offerta gastronomica in quest’area è infatti incredibilmente ricca, con prodotti tipici e specialità con marchio IGP da assaporare insieme al Prosecco. Immancabile la polenta e funghi, ma anche la sopressa, i formaggi, i salumi, la casatella e i piatti a base di carne. Senza dimenticare il celebre radicchio rosso di Treviso. La zona ospita numerosi ristoranti in cui assaporare i piatti tipici e le ricette tradizionali, come la sopa cada, il fegato alla veneziana e pasta e fagioli, il tutto accompagnato dal Prosecco Superiore DOCG.
Posizionato fra le Dolomiti e Venezia, il territorio di Conegliano e Valdobbiadene è un paradiso di Natura e gusto, dove sin dall’antichità si pratica l’arte della viticoltura. Un viaggio fra queste colline rappresenta un’esperienza unica e straordinaria, alla scoperta dei luoghi in cui viene prodotto vino di altissima qualità, fra vigneti, monumenti e paesaggi mozzafiato.
Dal centro di Conegliano sino a Valdobbiadene è impossibile non lasciarsi affascinare dalle colline del Prosecco. L’area collinare si estende da est verso ovest, con un microclima perfetto per regalare la giusta aromaticità al Prosecco. Disegnate dagli antichissimi filari di viti, pendii e saliscendi, le colline del Prosecco vengono curate con passione e amore per produrre un vino eccezionale. Un luogo magico da visitare tutto l’anno per lasciarsi stupire da colori e inebriare dal profumo dell’uva.
Famoso in tutto il mondo – tanto da superare persino lo champagne – il Prosecco non ha bisogno di presentazioni. La sua fama negli ultimi anni è aumentata a dismisura grazie alla maestria di alcuni produttori e alla qualità di un vino esportato e apprezzato ovunque. Non a caso nel 2009 è passato da Prosecco IGT alla denominazione DOC e DOCG con lo scopo di tutelare la qualità e il pregio del prodotto.
Come riconoscere un buon Prosecco? Per scoprirlo dobbiamo senza dubbio conoscerne storia e particolarità. Da oltre tre secoli infatti le uve usate per produrre il Prosecco vengono coltivate in un’area del Nord Est d’Italia che coinvolge il Veneto e il Friuli. Qui troviamo una prima distinzione fra il Prosecco DOC Treviso, prodotto a Treviso e in 95 comuni limitrofi, e il Prosecco Superiore di Valdobbiadene DOCG, che proviene dalle colline del Conegliano Valdobbiadene.
In quest’area, composta da soli 15 comuni, è situato il cuore vero e proprio del Prosecco, con una produzione di altissima qualità e specifiche caratteristiche organolettiche regalate dalle condizioni climatiche e dal terreno favorevole.
Negli ultimi anni il termine “Prosecco millesimato” è diventato sempre più diffuso, pochi però sanno cosa significhi davvero. Questa indicazione infatti serve a raccontare lo sforzo di alcuni produttori che si impegnano per offrire un prodotto di altissima qualità al consumatore, sfruttando alcune tecniche.
I produttori infatti possono apporre su un Prosecco la dicitura “millesimato”, solo se per produrlo sono state usate almeno l’85% di uve provenienti da un’unica annata. Sull’etichetta vanno inserite lee indicazioni riguardo l’anno di riferimento dei grappoli che sono stati raccolti durante la vendemmia.
Da dove deriva questa dicitura? I primi a usarli, ormai diverso tempo fa, sono stati i viticoltori della zona francese di Champagne. In questa regione infatti viene prodotto il vino “millesimè”, realizzato in particolari condizioni climatiche e utilizzando le uve di un’unica vendemmia.
Il Prosecco millesimato dunque è un segnale di maggiore cura nella produzione. Dopo la maturazione delle uve e la vendemmia infatti solo i grappoli migliori vengono selezionati per il processo di vinificazione. La tipicità del territorio del Prosecco e le condizioni climatiche in questo caso sono fondamentali per ottenere un prodotto di alta qualità. Non solo: il termine millesimato sull’etichetta esprime la volontà ferrea del produttore di raccontare un’annata positiva, con uve caratterizzate da un equilibrio chimico perfetto.
Una visita fuori dal comune e la possibilità di assaporare un prosecco unico nel suo genere. Accade a Vittorio Veneto, grazie a La Vigna di Sarah che da tempo ha iniziato una collaborazione con il Monastero Cistercense SS. Gervasio e Protasio.
Il monastero dei Santi Gervasio e Protasio è da sempre una comunità femminile cistercense. La struttura si trova a San Giacomo di Veglia, una frazione di Vittorio Veneto, fra le verdi colline della provincia di Treviso.
La struttura è costituita da due barchesse che facevano parte già in passato del complesso di villa Calbo Crotta. Gli edifici sono disposti uno di fronte all’altro, con delle ampie arcate a tutto sesto posizionate sui fronti interni. Gli archi sono intercalati con semicolonne doriche, mentre in corrispondenza di ognuno si aprono delle finestrelle rettangolari che appartengono al sottotetto e sui lati rivolti verso la strada divengono ovali. La costruzione, secondo gli studiosi, sarebbe opera di Giorgio Massari, per via delle somiglianze evidenti con il Barcon di Vedelago.
A partire dal mese di maggio, dal lunedì al venerdì, sarà possibile, grazie a La Vigna di Sarah, partecipare ad una visita guidata. Un viaggio all’interno del mondo monastico, con tante curiosità e bellezze architettoniche da scoprire. Un’esperienza fatta anche di profumi e sapori grazie alle degustazioni con Prosecco e prodotti tipici. Le visite iniziano dalle ore 15.00 e si possono prenotare scrivendo una richiesta all’indirizzo mail: info@lavignadisarah.it.
Quando si parla di Prosecco spesso si cita il termine “Dry” oppure “Extra Dry”, ma anche “Brut” ed “Extra Brut”. Indicazioni che appaiono anche nell’etichetta e su cui è fondamentale fare chiarezza. Il segreto (e non solo) sta nel residuo zuccherino. La quantità di zuccheri e di lieviti infatti varia in base al metodo di preparazione. Il parametro discriminante dunque è il residuo zuccherino che si otterrà a prodotto finito e consentirà di distinguere fra dry, extra dry, brut oppure extra brut.
Il Prosecco Dry
Il termine “Dry” (oppure “Sec”) indica il residuo zuccherino fra i 17 e i 32 grammi ogni litro di vino. Parliamo dunque di un vino dolce, che spesso risulta fruttato e con sentori di mela verde e pesca. Un Prosecco Dry è perfetto da stappare quando si serve la piccola pasticceria oppure la frutta, ma anche per creare un contrasto piacevole con ricette molto speziate o piccanti.
Il Prosecco Extra Dry
Il Prosecco Extra Dry invece risulta meno dolce del Dry, ma più amabile rispetto al Brut. Il residuo zuccherino infatti è fra i 12 e i 17 grammi ogni litro. Parliamo di un Prosecco perfetto per l’aperitivo, ideale con stuzzichini e formaggi, da servire con piatti a base di crostacei o carni bianche.
La Vigna di Sarah produce un Prosecco Extra Dry eccellente, con note floreali di acacia e glicine, seguite da sfumature di mela verde. Dal gusto vellutato e rotondo, questo Prosecco possiede la giusta effervescenza, perfetta per accarezzare il palato. Il perlage è persistente, mentre il colore è un giallo paglierino con splendidi riflessi verdognoli che svelano la tipicità della zona di raccolta delle uve.
Riapre l’agriturismo de La Vigna di Sarah, un angolo di paradiso, fra bollicine e prodotti tipici, nel cuore delle colline del Prosecco. Era il 2014 quando Sarah Dei Tos decise di creare un agriturismo nell’Altamarca Trevigiana, la stessa in cui crescono le sue vigne.
Un luogo magico, in cui il tempo sembra fermarsi, dove lasciarsi incantare dai profumi e dai colori di un territorio meraviglioso, all’insegna del Prosecco DOCG. Immaginate due casali immersi nel verde nell’area della Collina Col de Luna, circondati da vigneti e soprattutto dall’orto biodinamico.
Quest’ultimo è uno dei fiori all’occhiello de La Vigna di Sarah. Qui pioggia, sole e vento influenzano la maturazione di prodotti che hanno un sapore autentico. Piccoli e grandi capolavori della Natura che sembrano usciti da un quadro, con profumi straordinari e colori accesi, dal verde delle erbe aromatiche al rosso delle fragole. Mentre gli astri influiscono sulla maturazione e le piante fanno il loro corso, regalando un nuovo legame – più autentico e vero – con la terra.
Anche quest’anno l’orto diventerà il fulcro dell’agriturismo. Un luogo in cui fermarsi per respirare, meditare e assaporare. Con un’area per degustazioni, spuntini o pause pranzo fra gli ortaggi, i fiori e gli aromi intensi, come fosse uno splendido giardino.
Il primo edificio dell’agriturismo La Vigna di Sarah è stato creato, recuperando una casa autoctona. Si trova in cima a Col de Luna e conta ben tre camere, un salotto con caminetto a vista e sala lettura, ma anche un ampio giardino con vasca idromassaggio. Il punto più bello? La bow window affacciata sulle colline del prosecco Conegliano e Valdobbiadene, patrimonio dell’Unesco.
La seconda struttura è situata proprio ai piedi della collina: tre piani con una meravigliosa corte interna e un accesso diretto ai vigneti e agli orti di Prosecco DOCG. Non solo: nel primo piano si trovano il Wine Club ed Enoteca e la Bottega La Vigna di Sarah, in cui degustare il Prosecco La Vigna di Sarah e prodotti tipici veneti. Mentre le camere sono state ristrutturate in tema Bosco del Cansiglio, per un’esperienza unica nel suo genere.
Bella, raffinata ed elegante, Padova è una città stupenda che non ha nulla da invidiare alle grandi metropoli come Milano, Parigi, Londra o New York. Eccezionale dal punto di vista architettonico, conquista i suoi visitatori, fra portici, palazzi storici, piazze, viuzze medievali e scorci. Brulicante e fatata, Padova brulica di vita e di magnificenza, fra studenti che girano in bicicletta, persone che passeggiano nel centro storico e visitatori che gustano l’aperitivo al sole. Questa città è fatta di piccoli riti, dall’happy hour alle degustazioni, a offrirli sono tantissimi locali. Qui si possono gustare prodotti di altissima qualità, frutto della gastronomia locale, e tipicità imperdibili.
Una grande botte di legno che ospita un’enoteca in cui degustare il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG: è la Lunoteca. Un progetto, un sogno e una meravigliosa realtà nata da un’idea di Sarah Dei Tos, coraggiosa e preparata imprenditrice del vino, da tempo alla guida de La Vigna di Sarah, un’azienda agricola e un luogo magico, fra vigneti a coltivazione biologica e un agriturismo a Vittorio Veneto (TV).
Dopo il debutto a Torri del Benaco, la Lunoteca ha continuato il suo viaggio per portare in tanti luoghi la cultura del buon vino e di prodotti di qualità, frutto di agricoltura biologica de La Vigna di Sarah. Una volta entrati nella botte di legno si viene trasportati in una nuova dimensione, fatta di profumi e gusti intensi. Troviamo, ad esempio, i vini spumanti, tra cui il Brut Millesimato Grappoli di Luna, ottenuto dalla vendemmia notturna, l’olio extra vergine Il Frantoio di Sarah, la Grappa di Prosecco Conegliano Valdobbiadene Superiore DOCG Rive di Cozzuolo e tante piccole, grandi specialità.
Attualmente la Lunoteca si trova presso il Tucì caffè, dove resterà per tutto il periodo natalizio, proprio nel giardino esterno. Nell’originale struttura, che custodisce tutti i prodotti de La Vigna di Sarah bio, si possono organizzare delle experience, prenotando direttamente presso il caffè Tucci.
Ricchi di magia e immersi in un’atmosfera da sogno, i mercatini di Natale sono uno dei simboli indiscussi delle festività. Pieni di luce, musica e calore, ci trasportano in una dimensione fatta di gioia e di attesa, fra regali da acquistare, meraviglie da scoprire e tanta bellezza.
Passeggiando fra le casette di legno ricche di idee regalo, tradizioni gastronomiche e prodotti artigianali è impossibile non restare affascinati. Da Nord a Sud, paesini e grandi città si vestono di tante luci, dando vita, ancora una volta, a una tradizione fra folklore e storia.
I mercatini d’altronde sono una consuetudine che ogni anno si rinnova e che non coinvolge solo le zone alpine, offrendo tanto ai visitatori. Come accadeva nel Quattrocento, in queste località sui banchi spuntano regali in legno, stoffa o ceramica, insieme a vini e prodotti frutto di una cultura ricchissima. Dai presepi fatti a mano al vino bio, si può trovare davvero di tutto.
Erbe spontanee e fiori possono trasformarsi in un grande tesoro nelle mani di chi sa come prendersene cura, diventando liquori e distillati di straordinaria bontà. Dall’antichità ad oggi infatti l’uomo ha sempre riconosciuto il potere della Natura e la possibilità di creare da ciò che dona piatti e bevande con un gusto unico.
Passeggiare in mezzo al bosco, lasciarsi guidare dalla propria conoscenza naturale e raccogliere le erbe spontanee, nel rispetto dell’ambiente, è un’esperienza meravigliosa. Un sacchettino di stoffa o un cestino con erbe spontanee infatti possono regalare grandi soddisfazioni. Se il foraging, con la forza del suo messaggio e il sostegno di tanti chef, è divenuto ormai una realtà consolidata, la raccolta di piante e fiori per preparare distillati e liquori è stata custodita e tramandata in molte zone d’Italia.
Luoghi magici, punti di incontro fra tradizione e passione culinaria, e ritrovi per chi vuole scoprire la vera anima di Venezia. I bacari sono il simbolo della città e posti straordinari in cui lasciarsi conquistare dalle meraviglie enogastronomiche che può offrire. Non sono bar, come pensano molti, ma piccole osterie tipiche e trattorie dove mangiare un “cicchetto” e bere un bicchiere di buon vino. Eredità del passato, i cicchetti sono pezzi di pane conditi con cibo sfizioso. Le materie prime sono di qualità e freschissime, soprattutto nei bacari più imperdibili.
A due passi dallo storico mercato del Pesce di Rialto si trova All’Arco, dove assaporare cicchetti strepitosi a base di pesce crudo. Il più buono? Quello con l’ombrina, da non lasciarsi sfuggire. In una sosta da Fiore invece non può mancare la versione con pomodoro e baccalà mantecato, mentre Dalla Vedova è la cicchetteria famosa per le polpette…assolutamente indimenticabili!
Passeggiando in zona Cannaregio alle Fondamenta dei Ormesini si susseguono i bacari, uno dopo l’altro, con prodotti tradizionali e piccole meraviglie da assaporare. Atmosfera affascinante e materie prime di altissima qualità per Al Timon, storico locale adatto per gli amanti della carne, mentre a Vino Vero si possono trovate vini naturali per accompagnare i cicchetti più gustosi. Etichette ben selezionate e spaghetti con le vongole sono il biglietto da visita di Stappo, invece una vecchia trattoria, trasformata in osteria – ristorante, ospita l’Enoteca San Marco. Qui i piatti del menù sono accompagnati da vini alla mescita selezionati da una carta che ne propone oltre trecento. L’ambiente è informale, a pochi passi dalla splendida Piazza San Marco, in una posizione ottima.
Cantine con personalità ed etichette venete sono invece alla base dell’offerta del ristorante Nevodi. Un luogo accogliente e a gestione familiare, in cui degustare piatti che mescolano tradizione e innovazione. Si inizia con le sarde in saor, per passare a crudi e tartare, passando per risotti, gnocchi e paste. Il ripieno da non perdere? Quello di ossobuco, mentre il pescato del giorno è una scoperta ogni volta più bella. I cicchetti-panino sono il motivo per cui El Refolo è diventato così famoso e frequentato a Venezia. La combinazione fra salumi, formaggi e verdure è il top. Non solo: per chi vuole sperimentare la bontà della cucina veneta a 360 gradi ci sono taglieri con tante prelibatezze, serviti con vini appositamente scelti.
Meraviglia dell’Alta Marca Trevigiana, il Cansiglio è un bosco unico nel suo genere, visitabile tutto l’anno grazie alla sua immensa biodiversità, a una lunga storia e cultura. Escursioni e itinerari portano i visitatori alla scoperta di un polmone verde di oltre 7mila ettari, da percorrere in mountain bike, a piedi o con le ciaspole. In autunno per avvistare i cervi, in primavera ed estate, per conoscere la Natura e in inverno per ammirare paesaggi straordinari.
Il Cansiglio regala Natura allo stato puro, grazie a una gestione naturale e sostenibile dell’area. Il risultato è una riserva in cui domina la biodiversità, non è consentita la caccia e si alternano faggi, abeti rossi e bianchi. Il bello di questo bosco è che si può esplorare tutto l’anno. In ogni stagione infatti i colori variano e i panorami si trasformano. Dalle cime alla foresta, sino ai corsi d’acqua, l’ambiente varia, si arricchisce ed è sempre più magico. A rendere ancora più speciale questo angolo d’Italia è la presenza di musei storici e archeologi, oltre al giardino botanico alpino e al museo ecologico che ospita reperti naturalistici. Il Museo dell’Uomo invece racconta le particolarità della zona, con una storia antica e affascinante.
Il Cansiglio è così speciale da rendere ogni gita speciale e diversa. In tanti scelgono di esplorare il bosco in mountain bike, percorrendo le strade sterrate, fra gli alberi, sino ad arrivare a Tambre dove, secondo un’antica leggenda, sarebbe stata trovata la pietra filosofale. Se d’inverno le ciaspolate sono una tradizione da non perdere, in tanti giungono in quest’area per praticare nordic walking. I sentieri conducono fra foreste e cime, altipiani e angoli segreti, con diverse lunghezze e dislivelli. Nelle giornate autunnali e di fine estate invece passeggiare nella foresta può diventare magico. In questo periodo dell’anno infatti i cervi si rincorrono, perché in amore, emettendo il loro particolare canto. Il risultato è uno spettacolo a cui si può assistere all’alba o al tramonto. L’ideale è trascorrere un week end o un lungo soggiorno nella zona, per immergersi totalmente nella Natura e fermarsi a gustare le meravigliose bontà di questi luoghi.
Affascinante, elegante e unica: Vicenza è una città magica, in cui cultura, storia e tradizione enogastronomica si mescolano. Il risultato è un viaggio che coinvolge tutti i sensi, fra scorci mozzafiato, storie da raccontare e piatti da gustare.
Vicenza regala ai suoi visitatori una totale immersione nell’arte. Si inizia dalla Basilica Palladiana, luogo simbolo della città, in cui spesso vengono organizzate mostre importanti. Situata vicino Piazza dei Signori, la piazza principale e centro di tutte le attività, è patrimonio dell’Unesco. Nonostante il nome, non si tratta di un edificio religioso, ma di un luogo in cui arte e cultura riempiono stanze e conquistano cuori. Da qui è possibile raggiungere altri punti di interesse. Ad esempio Palazzo Chiericati, palazzo del Palladio che è stato trasformato in pinacoteca. Al suo interno raccoglie disegni, numismatica e i quadri di pittori come Tintoretto e Paolo Veronese.
Accanto a Palazzo Chiericati è situato il Teatro Olimpico, una meraviglia architettonica che lascia senza fiato. Si tratta del teatro coperto più antico al mondo, ideato nel 1585. Al suo interno, un gioco di prospettive ricrea una via romana, ampliando gli spazi e stregando i visitatori. Ritornando verso Piazza Duomo si incontra la Cattedrale di Santa Maria Annunciata, una struttura di origine paleocristiana che nei suoi sotterranei ospita un’area archeologica straordinaria.
Superato il centro, chi ha voglia di passeggiare può proseguire sino a Villa Valmarana Ai Nani. Si tratta di una villa veneta ricca di affreschi realizzati da Giambattista Tiepolo e dal figlio Giandomenico. Gli interni della casa e la foresteria sono straordinari, ma la vera particolarità della villa sono le statue dei nani che ricoprono tutto il muro esterno. Camminando ancora si arriva al Santuario di Monte Berico. Situato su un colle da cui si gode di una vista mozzafiato della città, questo particolare santuario nasce all’unione di una chiesa del Quattrocento e una del Seicento.
Itinerari culturali, Natura e paesaggi: alla scoperta del territorio dell’Alta Marca Trevigiana, fra prodotti tipici e bellezze da non perdere.
Antiche tradizioni, luoghi d’arte e una cultura enologica e del vivere bene: il territorio dell’Alta Marca Trevigiana offre tutto questo e molto altro. Un territorio magico, intriso di storia e tradizioni, in cui scoprire il piacere di bere un buon Prosecco, emozionarsi di fronte a un tramonto e passeggiare immersi nella Natura.
A poca distanza da Venezia, l’Alta Marca Trevigiana offre colline verdi baciate dal sole e accarezzate dal vento. Qui il profumo del vino guida i turisti alla scoperta di borghi deliziosi, bontà enogastronomiche e tesori storici. Mostre e degustazioni si intrecciano con percorsi naturalistici, cammini da percorrere a piedi o in bici.
Il viaggio inizia dal Monte Grappa, con il suo massiccio e i fiumi Piave e Brenta. Un luogo in cui scoprire la Natura, ma anche la storia. Il punto più alto, Cima Grappa, si trova a 1775 metri sul livello del mare. Ospita il Sacrario Militare dedicato ai soldati italiani e austriaci, un angolo sconosciuto ai più in cui conoscere storie lontane e toccanti, come quella del soldato Péter Pan. Fra rifugi e sentieri, crescono fiori e piante, che conducono all’esplorazione di un territorio bellissimo.
L’orto bio è fashion ed è amatissimo dai personaggi famosi che negli ultimi anni hanno riscoperto il piacere di gustare verdure biologiche e dal sapore unico. Elemento imprescindibile per i ristoranti di alta qualità e che puntano sempre di più al concetto di farm to table, l’orto oggi è divenuto una vera e propria moda. Una tendenza salutare, capace di portare a tavola cibi con caratteristiche organolettiche straordinarie.
L’autoproduzione delle materie prime d’altronde è una garanzia di qualità, soprattutto in un periodo storico in cui la filiera produttiva e la qualità di ciò che mangiamo (ma anche il modo in cui viene coltivato) ha assunto un valore fondamentale. A lanciare la moda dell’orto bio è stata per prima la Regina Elisabetta, una fautrice del mangiare sano e convinta sostenitrice dell’orto. La Sovrana però non è l’unica, accanto a lei ci sono tanti vip di Hollywood, politici e top model come l’americana Christie Brinkley.
Formaggi e salumi serviti con ottimo prosecco, lo spiedo, i germogli e i funghi: un viaggio straordinario attraverso le ricette, i prodotti e i piatti dell’Alta Marca trevigiana.
Teatro di grandi avvenimenti storici e luogo dai paesaggi mozzafiato, l’Alta Marca trevigiana è un luogo incantevole, ricco di bellezze e di magia. Qui nascono piccoli e grandi capolavori culinari, con prodotti tipici che accarezzano l’anima oltre che il palato e prodotti enogastronomici unici al mondo.
In autunno, accompagnate da un buon bicchiere di vino o di prosecco, si possono assaporare le castagne, ma soprattutto i marroni: grandi, pregiati e dal gusto intenso. Nella stessa stagione questa terra florida regala i funghi, diffusi maggiormente nelle zone pedemontane. In queste aree dell’Alta Marca trevigiana si possono trovare i brisot, dei porcini con un sapore squisito, da servire crudi e affettati oppure fritti, in umido o trifolati. L’ideale per condire un primo a base di riso o pasta. Da provare anche i ciodet, dei funghi che devono il loro curioso nome alla somiglianza con una capocchietta di chiodo.
Da queste terre verdi e ricche di storia è partita una rivoluzione o, per meglio dire, un “ritorno alle origini”, grazie al foraging, la pratica di raccogliere e utilizzare per le proprie ricette le erbe spontanee. Un’attività che ha conquistato gli chef stellati e i ristoranti di tutto il mondo. Si tratta di una tradizione antichissima dell’Alta Marca trevigiana, tramandata dal Medioevo. Risalente al periodo del Monachesimo, oggi l’uso di portare in cucina le erbe, trovate nel sottobosco o nei prati, è molto diffuso. La cucina locale, non a caso, propone piatti che prevedono rosoline, Dente di Leone o radicio de camp. Ingredienti semplici, ma dal sapore unico, per preparare minestre, frittate, pasticci e zuppe.
Non solo erbe spontanee, altresì i germogli fanno parte della tradizione dell’Alta Marca trevigiana. Hanno l’aspetto di giovani asparagi e vengono utilizzati nella cucina popolare. I più famosi e ricercati sono i buscandoi, dei teneri germogli di Luppolo dal gusto amaro e aromatico, che si possono raccogliere lungo le siepi o in collina. Da provare pure i rustegot, dei germogli primaverili del pungitopo oppure la sparasina, la Spirca dei boschi denominata Barba di capra.
Si chiama foraging la pratica di raccogliere erbe spontanee per creare piatti autentici che hanno rivoluzionato il mondo dei ristoranti.
Raccogliere erbe spontanee nei campi e nei boschi per portarle nelle cucine dei ristoranti e realizzare piatti straordinari. Il foraging, nuova tendenza nella ristorazione, ci riporta alle origini, verso le usanze delle nostre nonne che in campagna passeggiavano alla ricerca di tarassaco per l’insalata e cicoria selvatica.
Se negli anni queste erbe dal sapore autentico sono state etichettate come “erbacce”, nell’ultimo periodo una rivoluzione culinaria punta a riscoprire consistenze e aromi delle piante che crescono spontanee e che possono regalarci qualcosa di unico. Un progetto partito, quasi per caso, dal Noma di Copenhagen dove lo chef René Redzepi, armato di stivali di gomma e maglione, ha iniziato a raccogliere le erbe del sottobosco per creare piatti stellati. Il risultato sono creazioni genuine, che ci riportano alle origini, in grado di regalare a questo coraggioso chef la vetta nella classifica della prestigiosa 50 Best Restaurants.
Cos’è il foraging? Si tratta di una pratica antichissima che, come anticipato, era cara alle nostre nonne. Con questo termine si indica l’attività di raccogliere, nei prati o nei boschi, il cibo che cresce spontaneo senza danneggiare in alcun modo la Natura. Le erbe si possono trovare nei prati o nei campi, nelle foreste o nei boschi di montagna, sugli argini dei fiumi, in prossimità di laghi o lagune. Accanto alle erbe c’è un mondo variegato, fatto di profumi e sapori che abbiamo dimenticato. Il foraging prevede infatti la raccolta di foglie, radici, frutti, bacche, muschi, licheni, cortecce, alghe e piante acquatiche. Una vera e propria meraviglia naturale che attende solo di essere scoperta e apprezzata.
A La Vigna di Sarah le esperienze da vivere nel territorio Unesco del Conegliano Valdobbiadene vi conducono tra natura, storia e attività legate alle colline del Prosecco DOCG, spesso rimaste sospese nel tempo. Essere immersi nella realtà quotidiana che ci circonda sarà piacevole e coinvolgente come bere uno dei nostri calici.
Parlare di esperienze da vivere nel territorio Unesco del Conegliano Valdobbiadene è entrare nell’intimità di queste colline che racchiudono lunghe tradizioni tra i boschi rimasti intatti, la Pedemontana che le protegge ed il Piave che le accarezza. La vita qui è ancorata allo scandire del tempo dettato dalla natura e dalle necessità delle vigne. L’area del Prosecco DOCG è conosciuta per lo spumante che si produce, ma nasconde tra le increspature dei colli storie e cultura antiche che ancora oggi influenzano la nostra vita. A La Vigna di Sarah abbiamo deciso di proporre alcune esperienze che vi calino nella realtà che ci circonda, rendendovi protagonisti.
Il modo migliore per raccontarvele, e che per noi è naturale, è di farlo di fronte ad un calice del nostro Conegliano Valdobbiadene Prosecco, proprio come in una delle degustazioni de La Vigna di Sarah.
Iniziamo quindi dal Grappoli di Luna, il nostro spumante che nasce dalla vendemmia notturna e che ha un bouquet delicato e coinvolgente, che sale elegante al naso e trova un’armonia coinvolgente al palato, proprio come succede nella passeggiata sulla Pedementona che proponiamo. Le Prealpi che circondano Vittorio Veneto sono l’ambientazione di questa camminata che durerà all’incirca tre ore, in cui la salita vi porterà a vedere le colline da un punto di vista elevato, da cui comprenderete la magnificenza del territorio che state visitando, fatto di un’armonia di monti, colline, pianura e laguna. La fatica sarà premiata dalla vista che si aprirà fino al mare, dove nelle giornate più limpide si potrà scorgere Venezia.
Vivere il forest bathing è regalarsi un momento in cui tutti i sensi si riattivano armoniosamente con la natura. La dimensione onirica di una camminata nel bosco porta la mente altrove, riducendone lo stress quotidiano.
Quando si vive il forest bathing si entra in una dimensione parallela, in cui la quotidianità fatta di luci accecanti, suoni densi, cemento e fretta è rinchiusa in una bolla e lasciata sospesa ai margini del bosco. Il forest bathing ti avvicina alle ombre dei grandi alberi e ti porta a varcare una sorta di porta che conduce altrove, dove la natura è custode del tuo percorso. Ed il primo passo sul manto di foglie ti rapisce inesorabilmente.
Tieni gli occhi fissi per terra, perché non ti sembra vero che miliardi di foglie possano crepitare una sopra l’altra dandoti la sensazione di camminare su un tappeto dove molleggiare; il muschio, timido, decide di esplodere in un verde accecante sulla base dei tronchi. Il tuo sguardo si alza, per essere confuso dal ripetersi infinito di tronchi che si allineano gli uni agli altri, dando la sensazione di guardare lo schermo della tv quando da piccolo la pioggia interrompeva le trasmissioni. Continua a salire verso le fronde, da cui trapelano origami di luce e lì intravvedi i rami, ormai nudi, con le foglie arrossite dal pudore di uno sguardo rubato che, coccolate dal vento, si lasciano cadere sul letto di terra per diventare, in un atto quasi carnale, un tutt’uno con la foresta. I tuoi pensieri lentamente si appoggiano su di loro, diventando dei piccoli funghi che segnano il tuo passaggio. Ti fermi, la salita si fa sentire, come il battito del tuo cuore, unico rumore che percepisci. I tuoi sensi sono completamente assorbiti da quello che ti circonda. Socchiudi gli occhi per respirare a fondo e scopri le orme di un cervo, ti pare di scorgerlo dietro ai tronchi; un fruscio ti desta ed il tuo respiro caldo sembra prendere forma contro il tuo viso, spinto dall’umidità che sale sempre più vistosa da terra. Il profumo del sottobosco diventa una coperta che ti avvolge.